Immaginate di essere un adolescente americano sfigato e triste che per caso si ritrova ad avere dei grandi poteri telecinetici… utilizzerete questo potere per alzare la gonna delle cheerleader, per diventare un supereroe oppure per distruggere il mondo?.
Con questo amletico (si fa per dire...) quesito apro la recensione di un film visto al cinema la scorsa settimana assieme al mio carissimo compagno decennale di “vaccate cinematografiche” (nel nostro carnet si annidano pellicole memorabili… ihihih ).
La trama è abbastanza semplice, il giovane Andrew vive la sua adolescenza “American Style” esattamente all’opposto di tutto quello che i vari telefilm americani alla “O.C.” ci propongono (sarà che vivere a Seattle potrebbe non essere uguale a vivere ad Orange County o a Beverly Hills).
Madre malata terminale, padre disoccupato e manesco, voti a scuola scarsi, amici quasi zero, scarsa considerazione da parte dei professori, di ragazze neanche l’ombra ed inoltre è continuo bersaglio degli scherzi dei “bulli” della scuola. Il risultato di tutto ciò è che Andrew è frustrato e passa quasi tutte le giornate in casa da solo.
Trascinato da Matt il nostro recalcitante “eroe” va ad una festa dove, oltre ad essere picchiato per aver ripreso le cosce di una ballerina seminuda, conosce il terzo componente di quello che sarà il gruppetto dei protagonisti del film, ovvero Steve.
Steve è di colore, è simpatico, gioviale, è amico di tutti, atletico, bello e è anche candidato a vincere le elezioni per diventare rappresentante scolastico (usanza americana che personalmente non ho mai compreso sino in fondo).
In pratica sembra Barack Obama da giovane, ma più bello.
Il succitato trio (durante la succitata festa) si imbatte in un misterioso oggetto di natura aliena (un meteorite??) che li doterà di poteri telecinetici. Non aspettatevi delle spiegazioni più dettagliate in merito durante il film, perchè non ce ne saranno.
Questo cambierà pian piano le loro giovani vite a partire dalle piccole cose di tutti i giorni fino all'approccio stesso alla vita.
I tre partiranno quindi dalla scoperta dei loro poteri e di come funzionano grazie a scherzi e scene alla Jackass per arrivare poi all’esplosione di insensata violenza finale.
Il film è una produzione indipendente ed è girato quasi tutto con la tecnica del falso documentario giustificando il fatto con l’espediente della telecamera a mano comprata da Andrew.
Premetto che solitamente questa tipologia di ripresa mi indispone profondamente facendomi odiare tutti i film girati in questo modo. Stavolta invece devo fare un plauso al debuttante regista Josh Trank che anche grazie all’idea di far muovere la telecamera con la telecinesi riesce a rendere piacevoli e non fastidiose le immagini.
Gli effetti speciali sono funzionali al film anche se in alcune scene non rendono benissimo la sensazione di “volare” che dovrebbero trasmettere, sicuramente la tipologia di ripresa utilizzata aiuta a renderli più efficaci di quello che in realtà sono.
Detto tutto questo provo ad esprimere un giudizio su un film che nella sua globalità mi ha lasciato piuttosto indifferente, ma che nel contempo non mi ha fatto lasciare la sala rimpiangendo i soldi spesi.
I protagonisti sono privi di spessore e non si riesce ad entrare in contatto con loro, anzi dopo un po’ si tende a sperare che finisca tutto in tragedia (io Andrew lo avrei vaporizzato alla terza scena più o meno… ).
Inoltre il fatto che nonostante ne abbiano ricevuto il potere non sanno nemmeno che cosa sia la telecinesi (durante il film cercheranno su Wikipedia la descrizione del potere) li rende per me vittime sacrificabili da parte di qualsiasi regista abbia desideri splatter.
L’interpretazione dei vari attori poi risulta piuttosto piatta e non aiuta il coinvolgimento dello spettatore.
Metteteci che avevo visto da pochi giorni “The Avengers” e quindi ero fomentato dalle “botte da orbi” di quel film e capirete perché tifavo per l’improvvisa comparsa di Hulk a rendere chiaro su chi e cosa fosse un vero supereroe…
In definitiva la pellicola è vedibile grazie alla lunga e catastrofica scena finale durante la quale uno dei tre protagonisti (indovinate chi è e vincerete una Bambolina Vodoo del Regista!!) perde la testa ed inizia a distruggere pezzo per pezzo tutta Seattle e per un paio di inquadrature suggestive che ho apprezzato.
Il resto sa tutto di “già visto” o superfluo.
Nell’esaltazione supereroistica di questo periodo (dopo il già citato “The Avengers” usciranno il nuovo SpiderMan e poi Batman e l’anno prossimo anche Superman … già sbavo…. Eheheh! ) mi sento di affibbiargli una sufficienza stiracchiata, ma prendetela col beneficio del dubbio… nelle vostre classifiche personali potrebbe prendere molto di meno!!
Nota positiva: Ho inserito una altro film nella classifica di “vaccate” viste al cinema!
Curiosità: il Co-seneggiatore Max Landis è il figlio di quel John Landis che ci ha regalato chicche come “Una Poltrona per due” e “The Blues Brothers”.
Non sempre la mela cade vicino all’albero.
CHRONICLE
Produzione: 2012 - USA, Regno Unito, col. 83 min.
Regia: Josh Trank
Sceneggiatura: Max Landis
Fotografia: Matthew Jensen
Montaggio: Elliot Greenberg
Interpreti: Dane DeHaan (Andrew), Alex Russell (Matt), Michael B. Jordan (Steve)
Citazioni:
Andrew: "Sono più potente di tutti voi!"
Andrew: "Il leone non si sente in colpa quando mangia la gazzella, e voi non vi sentite in colpa quando schiacciate la mosca. Qualcosa vorrà dire."
Voto: 6=/10
Gremio
Ed anche tanto lavoro per Stefano che sistemerà immagini e formattazione
gracias!