Tra le nuvole e il mare giace distesa la città di Capo Tempesta.
Una città prospera, un'importante porto commerciale ed il naturale punto di partenza per tutti coloro che vogliono esplorare Xen'Drik.
Il potere è gestito da un numero ristretto di casate, che si occupano di mantenere l'ordine, di raccogliere le tasse e di controllarne il commercio. Per farci notare e per guadagnare i favori di queste casate non troviamo altro modo che metterci al loro servizio. Piccole e grandi avventure che scandiscono le nostre giornate.
E' incredibile pensare a quanto possano essere grossi i ragni che infestano le cantine della città ed alla varietà di creature e cose che sia possibile trovarvi: cani metallici, bische clandestine, briganti....
Che occhi ragazzi!! non è conveniente fissare troppo a lungo lo sguardo di Elspeth, la mercante del porto, ai più sprovveduti sarebbe capace di vendere anche la fontana commemorativa dei fondatori di Capo Tempesta se realmente lo volesse.
Già non bastano i soldi per le pozioni e per riparare le armi dannegiate da quelle maledette gelatine, figuriamoci se ci facessimo propinare tutta quella robaccia che vende. Per fortuna che siwen non bazzica troppo la zona del porto!!.
E' calma apparente, I giorni si susseguono tranquilli, qualche ferita da curare di troppo ma nulla che non sia affrontabile con un minimo di attenzione. Anche se nostro malgrado le cose sono destinate a cambiare in fretta.
E' notte, sembra un'operazione di routine, la soffiata è di quelle giuste. Fizziu ha avvicinato un certo Durk, un ubriacone che sostiene di conoscere un segreto.... c'è qualcosa, laggiù nelle fogne.
Scendiamo tutti insieme, Pina nascosta nelle ombre avanza lentamente, i suoi sensi all'erta. All'improvviso si gira verso di noi, bianca in volto e fa appena in tempo a gridare: è una trappola stanno arrivando!!!!.
Cani con due gambe e due braccia, armi in pugno, vomitati in continuazione dai condotti, Coboldi. Sono
Sono loro il pericolo principale, li puntiamo ma sono agili, tremendamente agili.
La battaglia infuria, Obe e Markho fanno quello che possono, Gremio, Fizziu e Faria respingono il primo assalto.
Siamo ancora in piedi. Ci mettiamo poco a capirlo: gallerie, condotti, tane, cunicoli, la città ne è piena!. Così ordinata, così pulita, così bella, Capo Tonante è come un' affascinante fanciulla che riposa tormentata da un'incubo. Un tumore che preme, dal basso, dal di fuori e dal di dentro sulla città stessa.
Il demone-incubo, dai tratti di un cane-scimmia, siede raggomitolato sul corpo della giovane riversa sul letto, addormentata, in modo pesante quasi da soffocarle e opprimerle il respiro. Sensualità e paura si fondono, il bello da mostrare e l’orrido da tenere nascosto come se fossero i due lati della stessa indivisibile medaglia.
Inter clan, interi eserciti....
Un tumore che toccherà a noi debellare.
Koba